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Immagine del redattoreTom

Gli smartphone caduti in acqua possono essere riparati, ma a determinate condizioni.

Si tratta di una problematica sempre più frequente, considerando come questi dispositivi siano ormai veri e propri compagni della quotidianità. Una criticità che, durante la stagione estiva, subisce un vero e proprio picco verso l'alto.


I danni causati dall'acqua

Occorre innanzitutto comprendere cosa accade all'interno dello smartphone quando vi penetra dell'acqua. La prima problematica è legata ai corto circuiti, considerando come nelle componenti scorra energia elettrica fornita dalla batteria. Successivamente, subentra l'ossidazione, la principale causa del funzionamento non corretto in ottica futura. Senza dimenticare l'umidità che si crea nel corpo del prodotto, che spesso va ad inficiare la fruibilità dello schermo.


"Tutto dipende dalle modalità di immersione. È chiaro che versare inavvertitamente sullo smartphone dell'acqua è molto differente rispetto ad un'immersione totale. In ogni caso, ruota tutto attorno alla scheda logica. È in assoluto la componente più esposta, contenendo tutti i vari contatti elettrici, e, come vedremo, è quella su cui si può cercare di operare per riuscire a salvare il dispositivo", ci ha spiegato il tecnico Giuliano.


Cosa fare nel caso lo smartphone cada in acqua

Considerata questa premessa, è evidente come ne derivino dei precisi comportamenti da dover tenere nel caso in cui lo smartphone cada in acqua. Si tratta di aspetti che possono rivelarsi cruciali nella logica di riuscire a recuperare un pieno funzionamento del dispositivo, senza peraltro acuire i danni già causati dal liquido


"La prima cosa da fare è estrarre lo smartphone dall'acqua e, qualora non si sia spento, spegnerlo immediatamente. Nei modelli con back cover removibile, è buona norma estrarre subito la batteria. Evitare categoricamente di collegarlo al caricabatteria per testarne il funzionamento, una pratica molto diffusa che, in questi casi, favorisce i corto circuiti. Escludere a priori anche la possibilità di avvicinarlo a fonti di calore esterne come asciugacapelli e termosifoni. L'ideale sarebbe asciugarlo con un panno asciutto e rivolgersi entro 12 ore ad un centro assistenza", ha precisato il tecnico Giuliano.


I presunti poteri magici del riso

Sul web impazzano video di smartphone che, dopo essere caduti in acqua, vengono ricoperti dal riso e, dopo un tot di tempo, tornano magicamente a funzionare. Un modus operandi che ha preso estremamente piede tra gli utenti che si trovano a dover gestire, nell'immediato, il problema, ma che, evidentemente, non fornisce risultati miracolosi.


"Non immaginate quanta gente, il cui smartphone è caduto in acqua, si presenta al nostro centro assistenza con il dispositivo posizionato in una piccola ciotola stracolma di riso. Di per sé non è un comportamento sbagliato. L'amido del riso può agire sull'umidità che si è creata internamente al prodotto, ma è comunque un processo molto molto lento. Per intenderci, non è un qualcosa che può danneggiare o aggravare la situazione, ma certamente non ripara lo smartphone" ha spiegato il tecnico.


La lavatrice ad ultrasuoni


Lo strumento di intervento dei centri assistenza, in questi casi, è rappresentato dalla lavatrice ad ultrasuoni. Si tratta di una sorta di contenitore nel quale va inserita la scheda logica dello smartphone che, successivamente, viene ricoperta da un liquido composto da acqua ed una soluzione detergente.

La lavatrice ad ultrasuoni presente nel centro assistenza di Giuliano P.

A quel punto viene avviato un vero e proprio lavaggio che, attraverso l'utilizzo appunto degli ultrasuoni unitamente al liquido descritto, consente di far evaporare l'umidità e, soprattutto, di eliminare l'ossidazione. Un processo che, in determinate condizioni, riesce a far recuperare il pieno funzionamento della scheda logica.


"Come detto in precedenza, ruota tutto attorno alla scheda logica. Si tratta della componente che, in caso di danno irreparabile, costringe spesso a doversi disfare definitivamente dello smartphone. Riuscendo invece a recuperarla, nel caso l'acqua abbia danneggiato le altre componenti, sarà comunque possibile, in linea di principio, sostituirle: dal display alla capsula auricolare, passando per il connettore di carica o gli altoparlanti di sistema", ha spiegato Giuliano.

La scheda logica dell'iPhone 6s Plus immersa nella lavatrice ad ultrasuoni

Il tecnico ha poi spiegato come, rispettando tutti i comportamenti successivi al contatto accidentale con l'acqua e riuscendo ad intervenire entro le prime 12 ore, le possibilità di poter recuperare il pieno funzionamento della scheda logica sono prossime all'80% dei casi. Il tutto con costi assolutamente accessibili.


Personalmente eseguo cinque cicli di lavaggio ad ultrasuoni, che hanno un costo complessivo di 60Fr. Se lo smartphone non ha subito altri danni e la scheda logica torna a funzionare, sarà questa la cifra spesa dal cliente. Ovviamente, se si dovessero essere danneggiate altre componenti, andrà aggiunta la spesa per la sostituzione degli stessi


Esiste dunque una possibilità di riuscire a salvare gli smartphone venuti a contatto accidentalmente con l'acqua. Com'è noto, le aziende produttrici non coprono in garanzia i danni da liquidi, anche nel caso in cui si tratti di dispositivi certificati IP. La possibilità di poter rivolgersi a centri assistenza terzi rappresenta dunque un vantaggio importante, considerati tra l'altro i prezzi dell'intervento. Ovviamente, il lavaggio ad ultrasuoni non garantisce il funzionamento al 100%, ma è comunque un'importante possibilità.


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